Rifiuti tour. Prima tappa

La raccolta differenziata funziona, non funziona, è utile, non lo è. Di articoli sul tema rifiuti ne sono stati scritti tanti, troppi, informazioni, dati statistiche, opinioni. A Pomezia da ormai tre anni è in vigore la tanto chiacchierata raccolta, ha iniziato prima Torvajanica e adesso tutto il comune  differenzia, con i suoi pro e i suoi contro. Anche Ardea si è attrezzata, nonostante gli ultimi scandali sul territorio rutulo la differenziata si fa, o meglio i cittadini, chi meglio e chi peggio, la fanno. Le premesse dunque ci sono tutte, il nostro territorio dovrebbe essere una luogo pulito, i cassonetti hanno lasciato lo spazio ad aree verdi e  tutti siamo entrati nell’ottica europea del riciclo, finalmente direi. La realtà purtroppo è un po’ diversa. Armati di macchina fotografica abbiamo iniziato un viaggio, un tour per le strade di Pomezia ed Ardea documentando con i nostri occhi quello che accade e questa è la prima puntata.

Tappa 1

Partiti da Pomezia, zona Vicerè, i primi kilometri lungo il quartiere primavera, o ex 167 dipende come lo si vuole chiamare, sono un sogno. Piste ciclabili, rotatorie, verde e zero rifiuti. Ci addentriamo lungo le vie del centro pometino e la storia non cambia, i colori sono meno verdi, ma tutto sembra funzionale. Il tema è ben diverso quando prendiamo via dei Castelli Romani, lasciamo il centro abitato ed all’incrocio con via Brasilia lo scenario è questo:

 

rifiuti e degrado Ardea Pomezia

Continuiamo lungo le vie delle nostre industrie e su via Ardeatina, poco dopo la rotonda con via di Valle Caia, quindi al confine tra i due comuni, lo spettacolo è imbarazzante con tanto di messaggio ai visitatori:

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Il viaggio continua su via di Valle Caia, lungo le curve che tornano verso via Laurentina ci accoglie una vera e propria discarica a cielo aperto.

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Il ritorno verso Pomezia sembra restituirci un minimo di decoro, le cose apparentemente da via Laurentina a Campo Jemini migliorano, salvo poi precipitare poco prima l’incrocio con via di campo Selva, a ridosso di un asilo e adiacente la carreggiata.

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La prima tappa di questo viaggio termina così. Le considerazioni da fare sarebbero tante, i responsabili diversi, ma le foto parlano da sole, sono più rumorose degli strilli e delle sentenze da social network e magari possono essere più utili.