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The Crown, una serie TV Netflix sulla Regina Elisabetta

The Crown è stata sicuramente una delle serie migliori prodotte negli ultimi anni. Senza dubbio, con il suo budget di 130 milioni di dollari a stagione, detiene il record “serie più costosa”. È stata scritta da Peter Morgan, che inizialmente voleva realizzare un film incentrato sul rapporto tra la regina e Winston Churchill, ma poi, vista la quantità di materiale, decise di farne una serie prodotta dalla Left Bank Pictures e dalla Sony Pictures Television per Netflix. 

The Crown racconta la storia della regina Elisabetta II dal suo matrimonio nel 1947 ai giorni nostri. La prima stagione termina con lo scoppio della crisi di Suez nel 1956, la seconda invece arriva fino al 1964.

Il primo punto di forza di “The Crown” è l’accuratezza della rappresentazione storica. In ogni film storico è impossibile non romanzare almeno un po’ i fatti, arricchendoli con dialoghi ed aneddoti, ma al netto di questa licenza artistica, “The Crown” è fedele alla storia del Regno Unito. Un fattore importante, un valore aggiunto che va apprezzato in particolar modo alla luce di molte opere ambientate in epoche storiche passate ma che non le ricostruiscono fedelmente. 

I due interpreti principali Claire Foy – la regina Elisabetta – e John Lithgow nel ruolo di Winston Churchill (solo nella prima stagione) si sono dimostrati attori di grandissimo valore. Entrambi hanno infatti vinto rispettivamente lo Screen Actors Guild Award per la migliore attrice e per il miglior attore in una serie drammatica. Claire Foy, con il suo viso pulito dai lineamenti delicati, grazie alla sua eleganza si è aggiudicata anche il Golden Globe come miglior attrice in una serie drammatica. 

Molto interessante è il conflitto interiore di Elisabetta che spesso si trova a lottare tra il suo ruolo di Regina e il suo essere donna, madre e moglie: una persona qualunque che conduceva una vita tranquilla trasformata dal peso della corona. 

Un altro aspetto positivo della serie è quello di mostrare come all’interno del Palazzo Reale le dinamiche famigliari – le gelosie, le incomprensioni e le liti – siano identiche a quelle di una famiglia qualsiasi. Viene narrata sia l’opinione del popolo che l’intimità della famiglia Reale con tutte le sue difficoltà. In questo senso vanno sottolineate le ottime interpretazioni di Matt Smith nei panni del Principe Filippo e di Vanessa Kirby, la Principessa Margaret, sorella minore della Regina.

Notevoli sono anche i costumi per i quali si sono riprodotti con cura gli abiti originali. Per quanto riguarda le scenografie: gli interni ed i dettagli sono impressionanti, regalano davvero l’illusione di camminare tra le sale di Buckingam Palace. Ogni piccolo particolare, dal servizio da tè ai soprammobili, è un simbolo che testimonia la maestosità del Regno Unito. 

Infine la colonna sonora della serie è composta da Rupert Gregson-Williams, mentre Il tema principale è di Hans Zimmer, entrambi i compositori sono riusciti a creare quell’atmosfera di tranquillità e solennità che avvolge la famiglia reale.

Curioso è immaginare la Regina seguire le vicende della sua vita sullo schermo. Secondo la principessa Eugenia, la Regina avrebbe apprezzato molto la prima stagione. Al contrario i creatori della serie, che hanno cercato di essere rigorosi nel racconto della famiglia reale, in un episodio, sembra siano riusciti a far arrabbiare la Regina in persona. Secondo il The Express, la Regina sarebbe rimasta sconvolta dopo aver visto il nono episodio della seconda stagione nel quale discute con il principe Filippo sulla scuola dove mandare il giovane principe Carlo. Il principe Filippo viene descritto come un padre insensibile e ruvido cosa che ha evidentemente turbato la Regina.

Aspettando la terza stagione con alte aspettative, l’augurio è che sia all’altezza delle prime due e, naturalmente, che “God save the Queen”.