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Stop plastica monouso, “merito” della direttiva UE

Il 2022 è iniziato con una buona notizia per il pianeta terra. Nel mese di gennaio è entrata in vigore la direttiva europea SUP – Single Use Plastic – ideata per limitare il consumo di plastica monouso e per evitare la sua conseguente dispersione negli oceani e nell’ambiente. 

Il decreto entrato in vigore il 14 gennaio è il n.196 dell’8 novembre 2021 e attua in Italia la direttiva europea 2019/904. In questo modo le istituzioni provano a correre ai ripari dopo che per anni l’inquinamento selvaggio ha portato alla distruzione degli ecosistemi marini.

L’80% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge europee sono in plastica e di questi, il 50% sono oggetti monouso. 

Cosa prevede la legge?

Il decreto vieta il consumo di quei materiali che impediscono la transizione ecologica, quelli che inquinano i nostri mari con le microplastiche e che finiscono anche negli alimenti che mangiamo. Tutti quei prodotti che vengono definiti “usa e getta”.

Stop a cannucce, bicchieri, piatti, posate, palloncini, vaschette per il cibo, bastoncini cotonati e anche contenitori per asporto e consumo di alimenti. Tutti questi oggetti di plastica sono quindi banditi e non più utilizzabili dai cittadini, che dai prossimi mesi non li troveranno più sugli scaffali dei supermercati.

Per quanto riguarda gli articoli già realizzati, come ad esempio le stoviglie di plastica, saranno fuori commercio una volta terminate le scorte presenti nei negozi.

L’Italia ha deciso di aggiungere alcune norme in più rispetto alla direttiva UE, permettendo la vendita di utensili monouso realizzati in materiali compostabili e biodegradabili. 

I provvedimenti poi non si fermano qui e nei prossimi anni ci saranno nuove transizioni verso prodotti più sicuri per l’ambiente. 
A partire dal 2024 potranno essere commercializzate solo bottiglie con un particolare tappo, in grado di restare attaccato anche dopo l’apertura per impedire che si disperda.
Le bottiglie dovranno essere fatte da almeno il 25% di PET riciclato per passare ad almeno il 30% nei prossimi anni. 

Gli obbiettivi europei cercano di arginare l’inquinamento anche nella fase finale del processo, quella del riciclo, imponendo la raccolta al 90% di quanto immesso al consumo entro il 2029.

Il Decreto infine prevede nuovi requisiti per la realizzazione delle etichette sui prodotti.
I consumatori potranno imparare le corrette pratiche di smaltimento e capire i danni che possono arrecare se le materie plastiche vengono disperse nell’ ambiente.

Le nuove regole in vigore, precedenti alla pandemia, non prevedono misure specifiche per le mascherine e i guanti monouso che vengono gettati a terra e che stanno contribuendo ad inquinare le città.

Attore principale nell’inquinamento del pianeta terra resta il consumatore, che deve smaltire correttamente la plastica e gli oggetti monouso prodotti, indipendentemente dalle direttive europee o nazionali. 

Sanzioni e incentivi

I produttori di articoli in plastica monouso e i commercianti che li vendono saranno puniti con multe dai 2.500 fino ai 25.000 mila euro, sanzioni che scatteranno dopo aver esaurito le scorte esistenti. Il governo creerà nei prossimi mesi delle campagne di comunicazione per sensibilizzare il consumatore e aiutarlo nel processo di smaltimento dei rifiuti. Sono inoltre previste delle agevolazioni economiche per aiutare le aziende a convertire la produzione di oggetti alternativi e più sostenibili dal punto di vista ambientale.