Pro Loco Pomezia: ripartire dalle ricchezze della città

In vista delle prossime elezioni amministrative, abbiamo rivolto alcune domande alla Pro Loco della Città di Pomezia riguardo lo stato attuale del territorio e ciò che potrebbe essere fatto per sfruttarne pienamente le potenzialità.

Quali sono secondo voi le criticità e le potenzialità della città di Pomezia?
C’è un’economia morente. Le famiglie pometine sono portate a cercare opportunità al di fuori del proprio territorio e le attività commerciali e artigianali stanno sparendo. Via Roma è poco frequentata e sono scarse le occasioni d’intrattenimento per i giovani, che preferiscono spostarsi nelle zone limitrofe, nonostante le difficoltà dovute a trasporti pubblici carenti. Anche a Torvajanica troviamo una situazione simile e tutto questo non crea nei cittadini un senso di appartenenza al territorio.
Nonostante la città abbia molte potenzialità, come lo Zoomarine, gli 8 km di costa, il borgo di Pratica di Mare, il parco della sughereta e la Solfarata con i suoi laghi, tutto questo non viene valorizzato.

Un commento sull’amministrazione uscente e un consiglio per la nuova che si insedierà a giugno?
L’amministrazione uscente ha portato a termine numerose attività, ricevendo per questo il plauso di una larga fetta della cittadinanza, ma si è chiusa a riccio, delegando troppo all’operato della Giunta e diffidando di chi non condivideva la stessa linea politica. Tutto questo, sommato alla carente programmazione e promozione degli eventi organizzati, ha portato a ottenere scarsi risultati nelle attività produttive.
Alla nuova amministrazione suggeriamo di lavorare sulle carenze già elencate.

Qual è il ruolo delle associazioni in una città come Pomezia?
Le associazioni e i comitati nascono per soddisfare e/o sopperire a carenze esistenti riguardo specifiche tematiche. Purtroppo manca un coordinamento che favorisca lo sviluppo dei progetti proposti e talvolta ci troviamo di fronte a iniziative interessanti che non vengono portate avanti, perché mancano una fase di programmazione, un’analisi approfondita del tema trattato e delle finalità progettuali. È importante che le associazioni continuino le loro attività, che vanno supportate, sia economicamente sia dal punto di vista organizzativo, dal comune. Su questo aspetto la Pro Loco può sicuramente dare il suo contributo, grazie ai canali regionali e nazionali di cui dispone.

Se il nuovo sindaco fosse la Pro Loco Pomezia quale sarebbe il suo primo provvedimento o il tema di cui occuparsi nell’immediato?
Il primo tema di cui ci occuperemmo è il seguente: visto che l’industria muore ma il territorio offre tante opportunità, vorremmo creare nei prossimi 5 o 10 anni un’economia basata sulle famiglie, per legarle al tessuto commerciale e imprenditoriale offerto dal territorio. È impensabile che una larga parte della ricchezza economica della città venga spesa altrove.

Cosa fare, quali eventi organizzare e come muoversi per promuovere realmente la crescita della città e del suo vasto territorio?
Bisogna realizzare progetti che consentano a fine anno di tirare le somme e verificarne il risultato.
In alcune vie di Pomezia si potrebbero predisporre aree permanenti dove consentire a musicisti, pittori, artisti di strada, poeti, comici e simili di esibirsi. Questo progetto, con costi contenuti, eviterebbe lo svuotamento della città, trattenendo i cittadini che cercano altrove quello che Pomezia non è in grado di offrire. Provate ad immaginare che tutto questo si ripeta costantemente, ogni fine settimana, per un anno intero e pensate all’effetto mediatico, che potrebbe far diventare la zona un punto di riferimento, portando risorse alla città con ricadute positive sulle attività che le associazioni sviluppano sul territorio.
Con una puntuale programmazione la città attirerebbe sponsor di alto livello, oltre a una parte di abitanti delle zone limitrofe.