Ad Ardea l’ultimo consiglio comunale – giovedì 26 ottobre – si è concluso prima del previsto: la seduta è stata sciolta dopo aver terminato la discussione del primo punto all’ordine del giorno (ne erano previsti nove) perché una buona parte dei consiglieri di maggioranza ha lasciato l’aula, facendo mancare così il numero legale necessario per proseguire.
Per esser valida, infatti, ogni riunione del consiglio comunale deve vedere la presenza di almeno metà dei consiglieri.
Non si conoscono i motivi dello scontro: nessuno dei consiglieri di maggioranza che sono usciti dall’aula ha rilasciato dichiarazioni o commentato la notizia. Di certo, ad aggravare i dissensi all’interno delle forze che sostengono l’Amministrazione Cremonini, è stata la proposta di discutere il secondo punto (un ordine del giorno sui condoni edilizi) alla fine del Consiglio, avanzata dal Presidente Giordani. L’inversione dei punti è stata approvata dal Consiglio, con il voto decisivo di tre consiglieri di opposizione (Vita, Martinelli e Volante), mentre la maggioranza si è spaccata in due.
La decisione con tutta probabilità è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: i consiglieri che avevano votato contro l’inversione del punto si sono alzati e hanno lasciato i banchi dove siedono di solito, contestando anche la scelta del presidente di sospendere per quindici minuti la seduta e poi provare di nuovo a verificare se ci fosse il numero legale (procedura comunque prevista dal Regolamento).
Non è la prima volta che la maggioranza di centrodestra che governa Ardea scricchiola: nel primo anno è mezzo dal suo insediamento, ci sono stati diversi episodi in consiglio comunale che hanno visto i consiglieri opporsi gli uni agli altri, oppure contestare il sindaco e le sue scelte. Finora, però, le fratture son sempre rientrate e non hanno mai messo seriamente in discussione l’Amministrazione comunale.