pontina da astral ad anas

Pontina: parte la stagione ANAS. Cosa cambia?

Come preannunciato anche da Il Turno, con uno scanzonato sondaggio pubblicato sulla nostra pagina Facebookdal 21 gennaio scorso la gestione della SS148 Pontina è passata da ASTRAL ad ANAS. Chi ci segue sui social, attraverso il proprio voto, ha mostrato tutto il proprio pessimismo sul cambiamento avviato con il nuovo anno (il 64% dei 259 lettori che hanno partecipato ha affermato che non cambierà nulla, neanche con ANAS).

Il tema è stato al centro di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina presso la Regione Lazio, a cui hanno preso parte sia il Presidente Nicola Zingaretti, che l’Amministratore Delegato di Anas Massimo Simonini e l’Amministratore Unico di Astral Antonio Mallamo.

Ma in cosa consiste, nel dettaglio, tale cambiamento? Chi lo ha deciso e per quale motivo?

La SS148 Pontina

Partiamo dal principio. La SS148 Pontina è una strada costruita negli anni ’40 e inaugurata – nel tratto da EUR a Borgo Piave – nel 1950, per collegare Roma al litorale a sud della Capitale. La strada parte da piazzale Venticinque Marzo 1957 all’EUR e raggiunge attualmente la città di Terracina, per un totale di poco meno di 110km. Fino a Latina, ha la caratteristica di una superstrada (due corsie per carreggiata), per poi restringersi nel tratto da Borgo Piave a Terracina, costruito tra gli anni ’60 e ‘70.

La strada, che inizialmente si chiamava “Latina” e che ha assunto il nome attuale appena un anno dopo l’inaugurazione, ha subito negli anni diverse modifiche e ampliamenti.

Sul finire degli anni ’90 è stata interessata – insieme ad altre strade – da un processo di decentramento amministrativo, che l’ha declassata da strada statale a strada regionale. Dal 2002, sulla base del D.Lgs 112/98, la gestione è affidata alla Regione Lazio, che prima ha devoluto a sua volta le competenze alle Province di Roma e Latina, per poi affidarne la gestione all’ASTRAL, a partire dal 2007.

La gestione ASTRAL

ASTRAL è una società partecipata al 100% da Regione Lazio, creata nel 2002 (e poi resa operativa a partire dal Contratto di Servizio sottoscritto nel 2006) proprio per gestire i circa 1.500km di rete viaria regionale, tra i quali anche le diverse tratte di ex strade statali, come la Pontina.

La gestione della Pontina da parte di ASTRAL, nel corso dei poco più di 10 anni di propria competenza, è stata tutt’altro che semplice. Le ragioni sono diverse e non tutte imputabili alle strategie industriali dell’azienda: la SS148 è ormai una strada con quasi 70 anni di vita, che mostra tutti i segni del tempo. Fu concepita e costruita in anni in cui le città pontine erano appena nate e non avevano conosciuto ancora lo sviluppo industriale avviato solo a partire dagli anni ’60. Il numero dei veicoli in transito, con gli anni, è cresciuto sensibilmente con il crescere del numero degli abitanti delle città che la strada attraversa. 

Poi c’è il capitolo manutenzione. Che negli ultimi anni è stata fatta poco e male. Colpa delle poche risorse a disposizione destinate alle strade, ma anche della criticità introdotte con il processo di decentramento amministrativo. Che ha reso il quadro generale estremamente frammentato, affidando gli interventi sulle arterie viarie ad una pluralità di soggetti medio-piccoli, impossibilitati ad effettuare economie di scala.

E così, in questi anni, la Pontina è divenuta pian piano una delle strade meno sicure d’Italia, dato certificato dal numero di incidenti. Secondo i dati forniti dall’ACI, dal 2011 al 2017 la SS148 ha visto in media 261 incidenti l’anno, 8 dei quali mortali. 2.621 sono, invece, i feriti registrati negli incidenti in soli 7 anni.

L’Autostrada Roma-Latina

Tutte queste considerazioni, insieme a logiche di natura economica volte a garantire un nuovo sviluppo al polo industriale pontino, spingono le istituzioni – a partire dai primi anni 2000 – a metter l’acceleratore alla proposta di un’Autostrada Roma-Latina.

Il progetto, nato con la giunta regionale di Francesco Storace, prevede sin dall’inizio tre interventi: il primo è il collegamento tra l’A12 (Roma-Civitavecchia) con Tor de Cenci, quindi il ripensamento della tratta tra Tor de Cenci e Latina, quindi la bretella Cisterna-Valmontone per collegare la nuova Autostrada con l’A1. Si tratta di un intervento ampio, che ricomprende anche il rifacimento di tutta una serie di strade secondarie.

Un’opera titanica, che mostra sin dall’inizio diverse criticità. Le prime son di natura gestionale, con la sostituzione dell’originaria Arcea, la società controllata dalla Regione Lazio che doveva guidare la realizzazione del progetto, con Autostrade del Lazio (azienda partecipata da Regione e ANAS). Decisione cui segue un lungo iter di ricorsi.

Nascono con gli anni numerosi comitati contrari all’opera, che mettono in luce sia l’alto impatto ambientale che i costi enormi (quantificati in 2,7 miliardi di euro). Ai problemi gestionali seguono i dubbi e le questioni sollevate dalla società civile e dai media locali e nazionali. L’iter, però, va avanti, anche sulla spinta della situazione ormai poco sostenibile in cui versa la SS148 Pontina.

Autostrade del Lazio opta nel 2011 per un project financing: i costi dell’opera saranno sostenuti in larga parte dai privati e solo per una piccola parte da fondi pubblici. La gara sancisce nel 2016 la vittoria della cordata italo-spagnola SIS. Salini Impregilo, capofila del consorzio concorrente, presenta subito ricorso: rigettato dal TAR, il ricorso è accettato dal Consiglio di Stato nell’autunno scorso. Motivo? Secondo le analisi fornite dalla Banca d’Italia, il rimborso del contributo pubblico previsto dal progetto sarebbe “a rischio inadempimento”.

Gara tutta da rifare quindi, a più di 15 anni dall’avvio del progetto. Tempi lunghi e dubbi crescenti sulla fattibilità dell’opera.

Arriva l’ANAS

È in questo quadro che, a partire dal 2016, prende il via un riordino complessivo delle strade regionali, che di fatto restituisce allo Stato la competenza sulle consolari principali, lasciando alla Regione le sole strade provinciali.

Il 13 ottobre del 2016 il Presidente Zingaretti firma una convenzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (presieduto allora da Graziano Delrio) e con l’ANAS. L’atto sancisce che 684km di strade regionali torni di competenza dell’Ente nazionale per le strade. Tra di essi, anche i 110km della SS148 (allora ancora SR148).

Il passaggio di consegne tra ASTRAL e ANAS è avvenuto lo scorso 21 gennaio. Nel presentare ieri i dettagli di questa operazione, il presidente ANAS, Massimo Simonini ha sottolineato che l’obiettivo della “restituzione”, oltre ad evitare la frammentazione di competenze tra più enti, è garantire investimenti maggiori e standard di servizio omogenei sull’intera rete nazionale. “Anas – ha dichiarato Simonini – ha già predisposto un piano di manutenzione straordinaria su tutte le strade rientrate nel Lazio per un investimento complessivo di 80 milioni di euro a valere sul finanziamento di 440 milioni previsto dal Fondo infrastrutture per tutte le strade di rientro”.

Cosa accadrà ora alla SS148 Pontina? Già da questi giorni son partiti interventi di risanamento profondo della pavimentazione, per un totale di 8,5 milioni di euro. La notizia è confermata anche dalla restrizione delle carreggiate, causa lavori, annunciata sul sito del Comune di Pomezia.

Ma gli interventi non finiscono qui: ANAS assicura che dopo il ripristino del tratto interrotto nei pressi di Terracina (per la voragine che si è aperta lo scorso 25 novembre), seguiranno ulteriori 8,9 milioni per la sistemazione del manto stradale, 2 milioni di euro per il ripristino delle pertinenze stradali e 3 milioni di euro per interventi sulle barriere di sicurezza. 

Si tratta ovviamente di stanziamenti importanti, capaci quantomeno di intervenire sulle criticità più importanti, ma non risolutivi del “problema Pontina”. Il futuro della strada che attraversa l’agro romano prima e quello pontino poi, non dipende però (solo) da ANAS. Ma dalla volontà e dalle progettualità che la politica saprà mettere in campo.

Il video mostrato da ANAS in conferenza stampa, ieri.