profughi Ucraina Torvajanica

L’accoglienza dei profughi dall’Ucraina a Torvajanica

Mentre in Ucraina non si placano i venti di guerra, nel nostro Paese si muove la complessa macchina dell’accoglienza per quella che – secondo le dichiarazioni dell’Alto Commissario ONU per i Rifugiati Filippo Grandi – è “la crisi dei rifugiati in più rapida crescita in Europa dalla seconda guerra mondiale”.

In Italia è il Ministero dell’Interno a coordinare le operazioni che è chiamata a dare assistenza e alloggi alle persone in fuga dalla guerra. Secondo Avvenire, negli ultimi dieci giorni sono arrivati quasi 26.738 persone: 13.419 donne, 2.425 uomini e 10.894 minori.

Sul nostro territorio, mentre sono diverse le realtà che si stanno occupando di far giungere aiuti in cibo e medicinali nel Paese dell’est Europa, in prima linea sul fronte dell’accoglienza dei profughi vi è innanzitutto la Caritas diocesana di Albano. 

La struttura Caritas che già nei giorni scorsi ha iniziato ad accogliere le prime famiglie in fuga dall’Ucraina è la Casa di accoglienza Cardinal Pizzardo di Torvajanica, nata – su volontà del Vescovo Dante Bernini – proprio per ospitare nuclei familiari in fuga da terre minacciate dalla guerra e per famiglie in situazione di povertà.

Al momento sono 16 (soprattutto donne con bambini e adolescenti) le persone provenienti dal Paese in guerra ospitate a Torvajanica. Insieme alla Casa d’accoglienza, anche il Centro “Don Orione” di Anzio, guidato da don Giuseppe Bisceglie e la comunità delle Suore Francescane di Sant’Antonio di Galloro (Ariccia) hanno dato disponibilità ad accogliere profughi.

“Grazie al team di educatori professionali, mediatori linguistici, medici e consulenti legali e volontari – spiega il direttore della Caritas della diocesi di Albano, don Gabriele D’Annibale – Caritas diocesana riesce a garantire una prima accoglienza volta ad accompagnare le singole persone a recuperare la serenità e la dignità che la guerra ha inevitabilmente interrotto. Anche gli Istituti Religiosi presenti in diocesi stanno aprendo le porte per accogliere i profughi e tutta Caritas Italiana è accanto a Caritas Ucraina e a tutta la popolazione di quel paese, confermando una presenza nell’emergenza, sempre con un ruolo promozionale e con costante attenzione alla persona e rispetto della dignità di ognuno, soprattutto se fragili e vulnerabili”. 

La Caritas della Diocesi chiede anche di segnalare l’eventuale presenza di ucraini sul territorio, per poter fornire tutta l’assistenza dovuta. Ovviamente, tutte le azioni messe in campo dalla Caritas diocesana, sono offerte gratuitamente alle famiglie provenienti dall’Ucraina: i costi sono a carico della Diocesi di Albano. È possibile contribuire con donazioni facendo un bonifico intestato a Diocesi di Albano, causale “Sostegno Ucraina”: IT69U0313801000000013305263.

Per qualsiasi informazione o domanda, relativa alle accoglienze di famiglie ucraine e alla procedura legale-sanitaria da osservare, si può mandare una email a caritasalbano@gmail.com.

Caritas Italiana è inoltre accanto e a supporto delle Caritas dei paesi confinanti, per aiutarle nell’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra e ha sollecitato tutta la rete delle Caritas diocesane presenti sul territorio nazionale a sostenere le azioni necessarie per rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione in sofferenza o in fuga. A tale proposito, ha attivato una campagna di raccolta fondi per sostenere questi interventi di assistenza umanitaria e i futuri interventi che verranno sviluppati con l’evolversi della situazione. Le donazioni saranno destinate a Caritas Ucraina per acquistare beni di prima necessità e/o farmaci. Tutto questo permette anche di acquistare in Ucraina i prodotti favorendo l’economo del paese. 

Si ribadisce che Caritas Italiana non organizza raccolte ed invii di generi di prima necessità e/o farmaci, né ha dato mandato ad altri di farlo.