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Il gioco d’azzardo, una nuova droga

Quanto ci vuole per pagare una bolletta in una qualsiasi Tabaccheria?
Un minuto circa, nello stesso tempo, in Italia vengono venduti 3600 Gratta & Vinci.
Un numero impressionante se pensiamo che esistono tantissimi altri modi per giocare d’azzardo.
Tra scommesse, gioco online, Superenalotto e affini abbiamo speso in Italia nel solo anno 2015 più di ottanta miliardi di euro.

Il fenomeno

Andando in una qualsiasi Tabaccheria è impossibile ormai non trovare la fila, composta però da accaniti giocatori.
Sono davvero pochi quelli che pagano le bollette o ricaricano il telefono, moltissimi invece quelli che tentano la fortuna con i vari concorsi a premi. Uomini e donne, spesso anziani, che in pochi secondi arrivano a giocare cifre altissime.
La febbre del gioco toglie dalle tasche dei cittadini tantissimi soldi ma quanti sono quelli che vincono? Pochi, pochissimi, quasi non se ne vedono.
In quel solo minuto a vincere non è nessuno, lo dicono i numeri e lo si può osservare facilmente.

La patologia

Aumentano negli anni le persone affette da questa Ludopatia (più precisamente: GAP – Gioco d’Azzardo Patologico).
Questa assuefazione colpisce moltissime persone e non è facile rendersene conto o diagnosticare questo disturbo. In poco tempo si può finire in questo tunnel e cominciare a scommettere, con una lunga serie di conseguenze.
Questo ha spinto negli anni a creare campagne di sensibilizzazione o di sabotaggio del gioco d’azzardo.
Il GAP è ormai diagnosticato e catalogato come disturbo e recentemente viene curato nelle ASL da equipe di medici e psicologi.

Non solo problema economico

Se i soldi spesi per giocare negli anni sono aumentati, non si può dire lo stesso dell’acquisto di altri beni, che sono sicuramente più importanti.
Dopo la crisi i consumi delle famiglie hanno subito una battuta d’arresto e sono diminuite le spese per alcuni servizi… il gioco d’azzardo invece è sempre stato in aumento e i guadagni non si sono mai fermati.
Il pensiero di poter diventare milionari è ormai radicato nelle mente di molti, che, senza accorgersene, cadono nella trappola.
Aumentano anche i costi sociali legati a questo business: persone con dipendenza, debiti, suicidi, affari mafiosi su varie tipologie di gioco.

La dea bendata

La gigantesca macchina della fortuna non perde mai, perdono i giocatori.
Lo dicono le probabilità e le strutture del gioco.
Un Gratta & Vinci su quattro è vincente, ma quasi tutti restituiscono solo la spesa iniziale. Quello che eroga il premio più grande è sempre uno su più di un milione e se ne stampano tantissimi milioni, che vanno in giro per l’Italia, in poche settimane.
Il Superenalotto, che è su base nazionale, ha la probabilità di vincita che è di 1 su 622.614.630 (si avete letto bene non ci sono errori di battitura)
Le scommesse calcistiche hanno alimentato il grandissimo scandalo di “Calciopoli”.
Nel mondo delle scommesse quindi la vincita è un evento raro, i veri vincitori sono pochi e alcune azioni illegali compromettono il sistema.

Uno specchietto per le allodole

Le pubblicità in tv, il montepremi, i jackpot così come le vacanze o le vincite mensili sono solo alcuni metodi che sicuramente attirano le persone.
Le vincite immediate poi fanno credere che la fortuna è nelle nostre mani e che sicuramente potremmo essere noi i prossimi vincitori.
Le probabilità di vincita sono, per legge, consultabili online ma non offrono un dato reale e si pensa che sia più facile del previsto portarsi a casa cifre da capogiro.
Il meccanismo è semplice, vincere quanto investito inizialmente o vincere poco per poi scommettere ancora e cercare di assicurarsi il premio finale.
Nella sezione “Note Informative sulle Probabilità di Vincita” del sito dell’Agenzia delle Dogane sono elencate tutte e 63 le tipologie di Gratta e Vinci. Che siano così tanti la dice lunga.

Chi contrasta il gioco

Nel luglio 2013 è nata la campagna Slotmob che si basa su un principio semplicissimo.
Promuovere e pubblicizzare i bar che non hanno all’interno le slot machine.
Le slot sono tra i sistemi che causano più dipendenza, ma se tutti noi da domani, iniziassimo a fare colazione solo nei locali privi di queste macchine, il problema sarebbe già risolto.
Le persone con il GAP vanno aiutate e il gioco d’azzardo – anche se legale – non deve essere promosso.
I titolari di esercizi che vendono questi tagliandi nelle nostre città devono fare una scelta coraggiosa, smetterla di alimentare dal basso questa nuova droga chiamata “gioco d’azzardo”.