Ardea, villa confiscata alla malavita diventa un Centro Diurno per malati di Alzheimer

La cooperativa Alteya vince il bando di riqualificazione della villa

La cooperativa Alteya nasce a Roma e si interessa delle condizioni di vita di persone svantaggiate quali minori a rischio, disabili, anziani e soggetti affetti da malattie cognitive degenerative, con l’obiettivo di renderle parte integrante della società. Di questi progetti si occupa un team di professionisti in varie discipline fra cui Medici, Psicologi, Assistenti Sociali, Educatori Professionali, Terapisti Occupazionali, Fisioterapisti, Operatori Socio-Sanitari e Assistenti familiari. La cooperativa opera prevalentemente nel territorio dei comuni dei Castelli Romani, della Provincia di Roma Sud e del Comune di Roma.

La cooperativa Alteya si è aggiudicata l’appalto per la riqualificazione e gestione di una villetta a via Corona Australe 49, situata nel centro residenziale Colle Romito presso il comune di Ardea. L’abitazione è stata confiscata alla malavita e successivamente destinata al comune di Ardea. Il sindaco Mario Savarese e il dirigente dei servizi sociali Giovanni Cucuzza si sono dimostrati molto attenti alle problematiche che affliggono quotidianamente sia i malati affetti da Alzheimer che le loro famiglie, promuovendo il progetto di creazione di un centro diurno per malati di Alzheimer con sede nel comune di Ardea.

Il centro diurno è finalizzato ad offrire a utenti affetti da Alzheimer, nei primi stadi della malattia, residenti nei Comuni del Distretto RM 6.4, occasioni di socializzazione e programmi di trattamento terapeutico, al fine di offrire ai pazienti e alle loro famiglie sostegno e aiuto nell’affrontare la malattia e i cambiamenti che essa comporta. Durante la giornata agli ospiti del centro verranno proposte un serie di attività ricreative tra cui: laboratori creativi e grafico pittorici, attività di stimolazione cognitiva, musicoterapia e terapia occupazionale. Il Centro diurno sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 17:30, festivi esclusi.

Questa iniziativa è un chiaro messaggio di solidarietà e di integrazione; ma soprattutto di come l’illecito si possa trasformare in un progetto concreto e utile per la comunità.